L’inquietudine è propria degli uomini e di nessun altro essere che vive sulla Terra. Essa è movimento dello spirito, ovvero movimento consapevole.
Gli animali, a differenza degli uomini, non hanno inquietudine bensì irrequietudine, in quanto il loro movimento è fondato sull’istinto, che deriva direttamente dal fisico o dall’esigenza fisica da soddisfare. L’inquietudine deriva anch’essa da una situazione umana che denota la condizione in cui gli uomini si vengono a trovare proprio in quanto uomini. L’inquietudine esige che il nostro spirito sia soddisfatto in ciò che gli manca; ma essa porta lo spirito a mutare se stesso e l’ambiente che lo circonda. Mutando se stesso, si eleva, talvolta invece si degrada. Mutando l’ambiente che lo circonda, opera il progresso se non vuole ripetere quanto già avvenuto. Questo però vorrebbe dire agire in maniera inintelligente, il che è contrario alla natura degli esseri umani.